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Il contesto energetico euro-mediterraneo. Nuove interconnessioni per gas e idrogeno

Il resoconto della Conferenza internazionale WEC Italia - OME ad HESE 2022

Pubblicato il 01-11-2022

Il contesto energetico euro-mediterraneo. Nuove interconnessioni per gas e idrogeno

La Conferenza internazionale organizzata lo scorso ottobre da WEC Italia e OME ha fatto il punto sulla cooperazione energetica nel Mediterraneo e sulla nuova centralità della regione in ottica di diversificazione energetica e bilanciamento del Trilemma. Un percorso di approfondimento che vedrà WEC Italia sempre più protagonista nei prossimi mesi, col coordinamento dei comitati WEC dell'area euro-med dell'area. Il resoconto dell'evento.

Il 14 ottobre 2022 WEC Italia e OME – Osservatorio Mediterraneo dell’Energia hanno organizzato a BolognaFiere il convegno internazionale “Il contesto energetico euro-mediterraneo. Nuove interconnessioni per gas e idrogeno”, inserito nell’ambito delle manifestazioni HESE – Hydrogen Energy Summit&Expo e ConferenzaGNL di cui WEC Italia è partner scientifico.

L’evento ha visto la partecipazione di ospiti nazionali ed internazionali che hanno evidenziato il punto di vista sia politico che industriale su un tema, quello dell’energia nell’area euro-mediterranea, che WEC Italia ed OME indagano da tempo e che oggi appare sempre più di stringente attualità alla luce dell’invasione russa in Ucraina.

Tra questi, si segnalano rappresentanti del mondo istituzionale, accademico ed aziendale quali Lapo Pistelli (Presidente OME), Houda Ben Jannet Allal (Direttrice OME), Paolo D’Ermo (Segretario Generale WEC Italia), Gennaro Migliore (Presidente Assemblea parlamentare del Mediterraneo - PAM), Fabio Tambone (Director of External International Relations ARERA), Ettore Bompard (Direttore Scientifico EST Lab - Energy Center del Politecnico di Torino), Francescalberto De Bari (Head of EU Projects and Innovation dell'Autorità portuale del Tirreno Settentrionale), Dario Soria (Direttore Generale Assocostieri), Roberto Panico (Head of Relations with EU Institutions and Organizations Terna), Simone Nisi (Head of Institutional Affairs Edison), Leonardo Brunori (Executive Vice President Energy RINA), Michele Ziosi (Senior Vice President Institutional Relations & Sustainability Iveco Group), Domenico Maggi (Head of International Relations and European Affairs Snam), unitamente alla partecipazione dei Comitati WEC dell'area mediterranea e del Golfo, come Dubi Gerber (CEO di M.D International, Israele), Amani AL-Azzam (Segretario Generale WEC Giordania), Nabil Bouraoui (Segretario Generale, WEC Tunisia), e Hadi Abou Moussa, (Ingegnere energetico del Lebanese Center for Energy Conservation, WEC Libano).

Di seguito potrete trovare le principali risultanze dell'iniziativa, la registrazione integrale della conferenza e slides dei relatori.

 

SPUNTI EMERSI DALLA CONFERENZA

L’estrema volatilità dei mercati gas globali ha portato con sé sfide che impattano la stabilità socioeconomica e di sicurezza di tutti i cittadini sia a livello nazionale che comunitario. In questo contesto appare necessario spostare il baricentro dell’agenda energetica europea e nazionale sulla dimensione del “Mediterraneo allargato”, le cui potenzialità non si limitano alle fonti di energia tradizionali, come il gas naturale, ma offrono grandi opportunità anche per ciò che riguarda vettori innovativi come GNL e idrogeno.

Il Mediterraneo è la principale direttiva di diversificazione da perseguire in seguito al declino degli approvvigionamenti russi, attraverso la collaborazione dell’Europa con paesi quali Algeria, Tunisia, Egitto, Israele, Libano, Azerbaijan, che possono apportare un concreto supporto alla sicurezza energetica e allo stesso tempo incrementare le proprie esperienze e know-how nel settore delle rinnovabili.

L’incremento delle forniture da questi paesi contrasterebbe l’attuale dinamica crescente dei prezzi, favorendo la stabilità del sistema energia. Ad una nuova centralità strategica del Bacino del Mediterraneo sul breve termine, necessaria per contrastare l’incremento dei prezzi e la stabilità delle forniture, dovrebbe accompagnarsi una strategia anche sul lungo periodo, che favorisca soluzioni legate alla produzione e alle nuove interconnessioni mediterranee di gas naturale ed idrogeno.

Lo sviluppo di nuovi impianti di rigassificazione e di gasdotti possono essere favoriti dalle partnership tra pubblico e privato.

Le eccellenze aziendali italiane intervenute nel dibattito (Snam, Assocostieri, Edison, Eni, Iveco Group, Rina e Terna) hanno evidenziato le potenzialità dei due settori: sia l’idrogeno che il GNL offrono infatti grandi opportunità complementari alla transizione energetica, al bisogno di sicurezza e alla bancabilità dei progetti.

Occorre anzitutto evidenziare che le sponde sud ed est del Mediterraneo presentano un enorme potenziale geografico di generazione da fonti rinnovabili, legato in particolare ad un importante livello di irraggiamento solare e ad un’ampia disponibilità di suolo. Notiamo queste caratteristiche distribuite su quasi tutti i Paesi dell’area, che risultano quindi adatti alla produzione di idrogeno green. Attualmente, le maggiori compagnie energetiche stanno puntando sulla realizzazione di infrastrutture gas che siano “hydrogen ready”, cioè capaci di trasportare anche questo vettore, rendendo la complementarità tra gas ed idrogeno molto alta e funzionale ad un processo di sostituzione in vista del 2050.

Per quanto riguarda il GNL si è osservato nell’ultimo anno come l’over-dipendenza da un singolo fornitore porti a distorsioni di mercato e a vulnerabilità del sistema energetico europeo e nazionale. Il Mediterraneo si presenta nuovamente come la soluzione, sia dal lato produzione, in quanto area con ampi giacimenti ancora inesplorati o in fase iniziale di sfruttamento, come l’area dell’Eastmed, ma anche dal lato interconnessioni, in quanto si stanno moltiplicando gli investimenti per la realizzazione di impianti di liquefazione e rigassificazione, con una forte spinta verso progetti small scale GNL.

In chiave infrastrutturale, anche dai porti può arrivare un importante contributo all’innovazione dei settori idrogeno e GNL nonché alla promozione di nuovi progetti. L’impianto OLT di Livorno è un esempio delle opportunità offerte da una cooperazione tra enti pubblici come l’Autorità portuale e compagnie energetiche.  La crisi ha riacceso l’attenzione sulla centralità strategica degli asset del settore gas per il nostro continente. In Italia gli aumenti di capacità dei gasdotti e gli aumenti di capacità dei terminali di rigassificazione possono contribuire a creare quella spare capacity necessaria per sicurezza e diversificazione e per concorrere alla riduzione dei prezzi del gas. Appare importante anche l’istituzione di un’area ECA (Emission Control Area) nel Mediterraneo, che riguardi tutte le sue sponde, per favorire la decarbonizzazione del settore navale.

Gli interventi dei rappresentanti dei Comitati mediterranei del World Energy Council hanno presentato strategie e obiettivi dai Paesi del Bacino. Nello specifico il Libano mostra un’alta potenzialità per le rinnovabili, e diverse iniziative e meccanismi di finanziamento possono coinvolgere stakeholder locali ed internazionali, come l’importante partnership con MEDREG. La Giordania si pone lo sfidante obiettivo di coprire il 31% di generazione elettrica attraverso fonti rinnovabili entro il 2030, prioritariamente attraverso solare, eolico e potenziando il sistema nazionale di accumuli energetici; inoltre con la sua strategia sull’idrogeno verde mette il Paese al centro di un sistema di partnership internazionale che vuole favorire lo sviluppo del settore per il consumo domestico e l’esportazione. Anche la Tunisia guarda con interesse all’idrogeno verde con un percorso al 2050: la connessione tra fonti di energia rinnovabili e idrogeno permetterebbe al Paese, forte su solare ed eolico, di diventare un hub di esportazione e un partner affidabile per tutto il Mediterraneo. L’intervento di Israele si è soffermato sul progetto di un corridoio dell’idrogeno che lo colleghi all’Italia, garantendo approvvigionamenti ai Paesi e favorendo l’interconnessione tra Europa e Mediterraneo Orientale, area già interessata da una forte esperienza di cooperazione nel settore del gas naturale.

La partecipazione di ospiti internazionali ha messo in luce come per sfruttare al meglio le potenzialità del Mediterraneo occorra prima di tutto uno sforzo cooperativo su vari livelli. Per troppo tempo la cooperazione in quest’area è stata di tipo bilaterale: c’è bisogno uno sforzo regionale che permetta un dialogo concertato per essere efficace.

Sul piano politico è importante creare tavoli di lavoro congiunti tra i Paesi delle due sponde che permettano l’armonizzazione delle politiche energetiche e delle caratteristiche strutturali dei vari Paesi per promuovere tutte le dimensioni del Trilemma energetico, mentre dal lato degli investimenti va creato un ambiente favorevole che permetta la minimizzazione dei rischi. Sarà importante promuovere le sinergie tra i vettori elettrico, del gas e dell’idrogeno che non sempre si muovono nella medesima direzione: per fare ciò occorre facilitare la cooperazione tra i diversi stakeholder, coinvolgendo il settore industriale e quello politico dei vari Paesi dell'area favorendo così il percorso di Transizione Energetica.

Per raggiungere questi obiettivi, il messaggio forte che arriva dalla Conferenza, strumento essenziale è il dialogo tra tutte le parti. Uno sforzo che WEC Italia e OME continuano a ritenere centrale per la comprensione e l’evoluzione di questi temi e per la creazione di un ambiente favorevole alla loro attuazione.

IL DIBATTITO SULLA TRANSIZIONE ENERGETICA NEL MEDITERRANEO: I PROSSIMI PASSI

WEC Italia proseguirà queste riflessioni come promotore della WEC Euro MED Cross regional collaboration Initiative percorso di approfondimento sulla transizione nel Bacino realizzato in collaborazione con i comitati euro-med del WEC e in collaborazione con OME e con le altre realtà del proprio network. Un percorso che ha visto WEC ed OME insieme anche durante la prima edizione del PAM Euro-Mediterranean and Gulf Economic Forum, tenutosi lo scorso 7 e 8 Dicembre 2022 a Marrakesh, in Marocco.

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