Analisi: L'embargo e il nuovo assetto del mercato petrolifero

L’embargo e il nuovo assetto del mercato petrolifero

Quotazioni petrolio e derivati in discesa, margini di raffinazione in riduzione. Restano tanti fattori di incertezza.

Di Vittorio D'Ermo (Articolo pubblicato su QuotidianoEnergia del 6 Febbraio 2023)

[ css=".vc_custom_1675857370395{padding-top: 0px !important;}"]Nel mese di gennaio, appena concluso, il mercato petrolifero internazionale è stato animato da due principali componenti: quella rialzista basata su una visione più ottimistica del quadro generale, nonostante le persistenti gravi tensioni tra Russia ed Ucraina, e su una rapida ripresa della domanda petrolifera con il sostegno della Cina e l’altra  più ancorata allo stato dei fondamentali ed alle persistenti incertezze sulla ripresa dell’economia mondiale. A gennaio, a fronte di un prezzo medio del Brent che si è attestato a quota 81,2, si è registrato un valore massimo di 87,5 $/b, toccato nella prima parte del mese, ed uno minimo di circa 78 $/b, toccato nella seconda parte, pur in presenza di un miglioramento delle ipotesi di crescita economica. Con l’inizio del secondo mese del nuovo anno le quotazioni del petrolio si sono ancor più mosse al ribasso sino a scendere nella giornata di venerdì 3 febbraio sotto gli 80 $/b nel caso del Brent e sotto i 75 $/b nel caso del greggio americano WTI sollevando molti interrogativi sulle cause di questo fenomeno. La debolezza della domanda americana e l’abbondanza di scorte di greggi e prodotti che caratterizzano quel sistema  possono infatti giustificare solo in parte la nuova tendenza ribassista ma occorre anche tenere presente la peculiare condizione dell’offerta. Le misure di embargo decretate dai paesi occidentali   nei confronti dapprima del greggio e poi, proprio a partire da oggi, dei prodotti russi, avevano creato  forti preoccupazioni sulla disponibilità di greggio  e di prodotti soprattutto a livello europeo favorendo acquisti sia speculativi che cautelativi  ; con il passare del tempo queste preoccupazioni  si sono attenuate in quanto la flessibilità del mercato e l’inventiva di molti   operatori indipendenti,  pronti a cogliere qualsiasi opportunità, hanno movimentato il greggio russo verso destinazioni diverse da quelle tradizionali mentre, a loro volta, gli operatori occidentali trovavano nuovi fornitori . Questo processo è stato favorito dalla politica praticata dalla Russia, che ha cominciato a svendere il suo greggio di bandiera, l’Ural, una volta valorizzato quasi come il Brent ,  a prezzi sempre più scontati, secondo alcune fonti sino al 40 %, sino a renderne competitivo il trasporto e l’utilizzo in Medio ed Estremo Oriente. La stampa specializzata ha messo in evidenza come in questo periodo sia nato addirittura un operatore indipendente che ha costituito, utilizzando vecchie petroliere, una flotta specializzata  per il trasporto di greggio russo tra l’altro venduto a prezzi ben inferiori al tetto fissato dai paesi occidentali. Il mercato ha pertanto trovato una soluzione ad un problema che sembrava molto difficile da risolvere .   Questa nuova situazione caratterizzata dall’arrivo di distillati non più dalla Russia ma dal Medio ed Estremo Oriente,  sta avendo forti ripercussioni anche sul mercato dei prodotti con alle spalle un  lunghissimo periodo di  alterazione dei tradizionali rapporti tra i prezzi dei prodotti che ha visto per molti mesi il diesel in vantaggio sulla benzina sino ad un differenziale massimo di 270 $/t. Nei primi giorni del febbraio 2023 il prezzo medio CIF della benzina, sul mercato del Mediterraneo, è stato pari a 858,9 $/t con un minimo raggiunto nella giornata di venerdì pari a 841,5 $/t. La quotazione media del diesel nello stesso periodo è stata pari a 845,5 $/t con un minimo sempre nella giornata di venerdì di 818,0  $/t in  in svantaggio rispetto alla benzina nella misura di  23,5 $/t dopo un lunghissimo periodo, sottolineando l’eccezionalità dell’evento. La quotazione media dell’olio combustibile, a basso tenore di zolfo, è scesa nei primi tre giorni del nuovo mese a 493,3 $/t mentre quella dell’olio c. ad alto tenore di zolfo si è portata    a 352,9 $/t con  Il differenziale tra i due prodotti pari a 140,9 $/t in netto aumento rispetto alle settimana precedenti . I margini di raffinazione hanno subito un ridimensionamento a causa dei mutati rapporti tra greggio e prodotti a favore della benzina . Con riferimento ad un greggio tipo Brent, lavorato a TRC, il margine di raffinazione   si è attestato  nella settimana che comprende gli ultimi giorni di gennaio ed i primi giorni di febbraio  intorno ai 15 dollari   per barile, mentre   quello relativo ad un greggio medio con le caratteristiche dell‘Ural, come ad esempio il Dubai, con maggiori rese di prodotti medi, si è mosso intorno ai   16 dollari per barile; il margine per un greggio tipo Iranian Heavy si è mosso intorno ai 12 dollari per barile. In pochi giorni i connotati del mercato hanno subito un profondo cambiamento, ma, in uno scenario che presenta ancora tanti fattori di incertezza, fare previsioni sulla stabilità del nuovo sistema non è facile. I prezzi del gas naturale continuano a rimanere ben lontani dai massimi del 2022  che hanno avuto un forte impatto sulla domanda. Nell’ultima  settimana la quotazione media del gas all’HUB olandese  TTF è stata pari a 57.9 EURO/MWh contro i quasi 59 di quella precedente aumentando il sollievo per le utenze dopo un anno terribile .Peraltro per molte utenze energy intensive questo livello è ancora insufficiente per un completo ritorno alla normalità pre- covid. L’indicatore QE   del caro-energia in Europa, rappresentato dalla media dei prezzi del Brent e del gas scambiato all’HUB olandese TTF, ambedue espressi in dollari per barile, è sceso verso i 92  $/b al di sotto dei  livelli di inizio  2022 pari a  circa 100 $/b.

Vittorio D'ermo - Articolo pubblicato su Quotidiano Energia del 6 Febbraio  2023

      Vittorio D'Ermo è Economista dell'energia; Consulente e pubblicista su temi di energia e ambiente; Docente e Professional Fellow WEC Italia. È stato Vicepresidente e Direttore dell'Osservatorio Energia di AIEE - Associazione Italiana Economisti dell'Energia.