Si è tenuto il 22 luglio 2021 presso la Sede storica della facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Napoli Federico II la conferenza internazionale Persone, prosperità e pianeta al centro della transizione ecologica, evento parallelo del G20 Ambiente Energia e Clima di Napoli organizzato da WEC Italia (Comitato nazionale italiano del Consiglio Mondiale dell’Energia) e Globe Italia (Associazione Nazionale per il Clima) in collaborazione con la cattedra di Diritto dell’energia dell’ateneo. L’evento ha voluto segnare la vicinanza di WEC Italia e Globe Italia ai dibattiti del G20 Ambiente Energia Clima,  ed è stata l’occasione per condividere strategie e  programmi che le rispettive constituency associative stanno sviluppando negli ambiti della sostenibilità energetica e dell’economia circolare discussi nel meeting di Napoli. All’incontro hanno infatti preso parte rappresentanti delle istituzioni nazionali e delegazioni dei Paesi G20, insieme a consorzi e imprese del riciclo e primarie aziende energetiche nazionali, per un dibattito high-level sulla transizione ecologica dei sistemi energetici e dell’economia circolare. Nel confronto su politiche, strategie e soluzioni innovative per la decarbonizzazione, uno sguardo particolare è stato riservato non solo al ruolo e alle prospettive dell’Italia, protagonista a livello globale nel 2021 con la Presidenza del G20 e la co-presidenza della COP26, ma anche al dialogo euro-atlantico ed euro-mediterraneo, oggetto di particolare attenzione durante il convegno e la successiva cena-dibattito.

Sull’importanza della cooperazione interregionale e internazionale hanno insistito gli interventi di molti dei protagonisti, a partire dagli ospiti statunitensi David Livingston (Senior Policy  Advisor del Dipartimento di Stato USA),  Varun Sivaram (Senior Director for Clean Energy & Innovation, US Special Presidential Envoy for Climate John Kerry) e Katie Jereza (Vice Presidente dell’Electric Power Research Institute statunitense) e dai rappresentanti delle istituzionali sovranazionali, quali Francesco La Camera (Direttore Generale IRENA); Guido Bortoni (Special Advisor della DG Energy della Commissione Europea); Gennaro Migliore e Sergio Piazzi (rispettivamente Presidente e Segretario Generale dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo) e Houda Ben Jannet Allal (Direttrice dell'Osservatorio Mediterraneo dell'Energia - OME).

Altrettanto ricca la partecipazione istituzionale e aziendale italiana, con Marco Margheri (Presidente WEC Italia eHead of US Relations ENI), Matteo Favero (Presidente Globe Italia), Vannia Gava (Sottosegretario di Stato al Ministero della Transizione Ecologica),  Sandro Staiano (Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Università Federico II di Napoli), Piero Salatino (Delegato del Rettore), Fabrizio Pirri (Center Coordinator Materials for Sustainable Future Technologies - Istituto Italiano di Tecnologia ), Andrea Ciommi (Head of Institutional Relations Europe, Middle East, Africa & Asian Pacific, CNH Industrial) , Simone Nisi (Head of Institutional Affairs, Edison), Fabrizio Iaccarino (Responsabile Sostenibilità e Affari Istituzionali, Enel Italia), Alessandro Sabbini (Responsabile rapporti istituzionali centrali, ENI), Guido Guida (Head of International Institutional Affairs, Terna), Domenico Maggi (Head of European Affairs & Public Affairs for Energy Transition, Snam), Francesco Balestrino (Renewable & Green Technologies Product Manager, Saipem Xsight), Maria Cristina Piovesana (Vicepresidente per l'Ambiente, la Sostenibilità e la Cultura, Confindustria), Giangiacomo Pierini (Public Affairs & Communication Director, Coca Cola Hellenic Bottling Company), Luca Ruini (Presidente, Conai) , Carlo Montalbetti (Direttore Generale, Comieco), Valeria Frittelloni (Responsabile centro nazionale rifiuti e dell’economia circolare, ISPRA), Paolo Barberi (Presidente Unicircular), Piero Pellizzaro (Chief Resilience Officer, Comune di Milano), Michele Rasera (Direttore Generale, Contarina Spa) e Chiara Braga (Deputata della Repubblica Italiana).

Ha chiuso la giornata di dialoghi sui temi dell'energia e dell'economia circolare una Gala-dinner con dibattito, con gli interventi dell'Ambasciatore Sergio Piazzi (PAM) e di David Livingston (Senior Advisor US Department of State)

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Tratto comune di numerosi interventi, l'importanza della cooperazione internazionale multilaterale mirata al raggiungimento dell’obiettivo comune di una transizione che sia al tempo stesso sostenibile ed equa. La continua evoluzione della scienza e dell’innovazione tecnologica, l’accelerazione digitale, l’adozione di politiche e regolamentazioni in ambito energetico-ambientale da parte di numerosi governi in tutto il mondo, offrono ora più che mai una opportunità di condivisione delle conoscenze su policy e tecnologie senza la quale la transizione ecologica e il perseguimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi non potranno essere raggiunti. Altri spunti di particolare interesse meritano di essere riassunti così:
  • Oggi negli Stati Uniti d’America le politiche energetiche sono divenute a tutti gli effetti politiche climatiche e gli sforzi della nuova Amministrazione negli ultimi sei mesi si sono concentrati nel ricostruire una leadership sulla transizione ecologica, basti pensare al cambiamento di approccio del Presidente Biden rispetto all’Accordo di Parigi. La cooperazione internazionale è stata riconosciuta come indispensabile, e la collaborazione tra stati mirata ad abbattere rivalità e barriere sarà la chiave di volta per avanzare nella transizione ecologica;
  • Umiltà e ambizione sono due parole chiave della nuova Amministrazione statunitense in ambito di energia e clima: umiltà nel riconoscere che altri Paesi sono più avanti nella lotta ai cambiamenti climatici, da cui di nuovo l’importanza di lavorare insieme a questi per favorire la condivisione delle conoscenze e delle tecnologie; ambizione di recuperare la leadership internazionale della transizione ecologica.
  • La collaborazione tra Paesi sull’elaborazione di standard tecnici condivisi per la produzione di energia pulita è uno dei metodi più efficaci per abbattere le barriere di competizione tra Stati e favorire la condivisione di tecnologie;
  • L’obiettivo di lungo termine della decarbonizzazione dei sistemi energetici è molto ambizioso e in tale ambito l’elettrificazione rappresenterà un aspetto fondamentale da sviluppare, efficientare ed estendere a settori che ancora non le competono.
  • Gli Stati Uniti hanno come obiettivo la riduzione delle proprie emissioni di CO2 del 50%, ma ad ogni modo il 95% delle emissioni globali verrà prodotto da altri paesi. Sarà quindi fondamentale la cooperazione tra paesi e benché l’Amministrazione Biden abbia attuato una politica interna estremamente attiva in ambito energetico/ambientale, sarà cruciale volgere lo sguardo alla collaborazione con la comunità internazionale.
  • L’India, ad esempio, ha preso un impegno politico sull’energia, e benché non abbia una regia climatica ben definita, sta cercando di allinearsi agli obiettivi degli altri governi. Essendo insieme alla Cina uno dei maggiori produttori di emissioni di CO2, la cooperazione internazionale deve coadiuvare il Paese nel perseguimento delle sue nuove politiche ambientali;
  • Persone, prosperità e pianeta è un trittico che obbliga a ripensare il modello di economia lineare, che ha provocato lo sfruttamento delle risorse energetiche e che ha dominato i nostri paesi per anni. Cresce quindi sempre di più la necessità di dare rilievo alle fonti energetiche rinnovabili, senza compromettere gli equilibri ambientali, e senza lasciare indietro le persone più fragili dal punto di vista sociale ed ambientale;
  • Non esiste prosperità senza energia e il Bacino del Mediterraneo, ora più che mai, deve necessariamente assumere un rilievo maggiore nelle dinamiche della transizione energetica, tornando a esser luogo di scambi e di interlocuzioni paritarie, di cui oggi le energie rinnovabili possono essere un driver straordinario;
  • Nel 2020, a livello mondiale l’80% della capacità di generazione elettrica installata è stata rinnovabile, con un record di 260 GW, un risultato importante ma non ancora sufficiente per parlare di transizione completa nel settore, siamo infatti ancora lontani dai target emissioni zero del 2050. Per raggiungere gli obiettivi sperati, bisogna non soltanto rinnovare l’assetto normativo e i procedimenti amministrativi, ma rinnovare anche le ambizioni. In parallelo, sfide altrettanto importanti attendono i settori dei trasporti e dell’industria pesante dove bisognerà lavorare insieme per sviluppare e rendere commerciali molecole da rinnovabili e tecnologie di cattura e sequestro della CO2.
  • Le generazioni di oggi e quelle future devono sfruttare l’occasione della pandemia per portare il Pianeta a una ripartenza sostenibile. In questo contesto, da parte dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo è stata lanciata a Napoli una proposta di cooperazione mediterranea, che potrebbe venire alla luce con il nome di “CEMER”, acronimo di “Comunità Mediterranea delle Energie Rinnovabili”, che assumerebbe la forma di un partenariato rafforzato per la sponda nord e sud del Mediterraneo, e che è già discussa in diversi parlamenti, tra cui quello francese;
  • Sfruttare punti critici come il deserto per la produzione idrogeno verde, energia eolica e solare, tramutando quindi problemi in soluzioni, è un altro dei punti chiave per la transizione ecologica dell’area. Molti Paesi potrebbero infatti trasformare la propria dipendenza da importazione di combustibili fossili, in utilizzo di fonti domestiche sostenibili, facendo nascere nuovi posti di lavoro, e garantendo uno sviluppo dell’area a basso impatto di carbonio;
  • Dalla collaborazione degli stakeholders si deve passare a una condivisione di responsabilità da parte dei decisori politici, che nell’area mediterranea hanno grande importanza sui decisori economici;
  • Sostenibilità, energia e sistema economico sono strettamente legati tra loro. Nel Bacino del Mediterraneo è attesa una crescita della domanda energetica del 21% nei paesi del Sud, rendendo ancora più necessaria l’adesione ad una prospettiva zero-carbon. Questo fenomeno, dovuto anche a un aumento demografico nella sponda Sud e a una diminuzione della popolazione nella sponda Nord, dovrà essere attentamente affrontato anche attraverso strumenti di cooperazione Euro-Mediterranea come la “Nuova Agenda per il Mediterraneo” lanciata quest’anno dalla Commissione Europea.
La transizione ecologica si rivela dunque un processo complesso che non può trovare risposte univoche ma richiede condivisione di policy e soluzioni, un approccio inclusivo nei confronti delle diverse tecnologie, nella consapevolezza delle differenze talvolta marcate che intercorrono tra le diverse aree geografiche del mondo. A fare da contrappeso alla complessità c’è oggi, nel mondo post-pandemia COVID19, la volontà collettiva del raggiungimento di obiettivi comuni volti alla sostenibilità, in primis la decarbonizzazione degli approvvigionamenti energetici entro la metà del secolo in corso.  

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È possibile rivedere la diretta streaming in italiano o in inglese.

L’evento è stato patrocinato dal Parlamento Europeo, dall'Università Federico II di Napoli e dall'Assemblea Parlamentare del Mediterraneo e promosso da CNH IndustrialEdisonTernaSnamSaipemIstituto Italiano di TecnologiaConaiComiecoFise-AssoambienteCoca Cola HBC ItaliaContarina spa ed Ispra. Formiche, Askanews, Quotidiano Energia, Staffetta quotidiana e Ricicla TV hanno supportato l'evento come media partner. 

Il percorso di WEC Italia e Globe Italia sui temi della Transizione Ecologica proseguirà con nuovi appuntamenti, tra cui l'edizione 2021 delle Giornate dell'Energia e dell'Economia Circolare di Trevi, previste per il 24/25 Settembre 2021.

Di seguito una raccolta di articoli sull'iniziativa apparsi su media e riviste. Errata Corrige: Si segnala un refuso ripreso in alcune fonti relativamente all'iniziativa "European Hydrogen Backbone" , che vede il coinvolgimento di Snam insieme ad altri 22 operatori, differentemente da quanto riportato.